google.com, pub-8172063191489395, DIRECT, f08c47fec0942fa0
top of page
  • Immagine del redattore

Ventunesima tappa del Tour de France: L'incoronazione di Tadej III




Dopo 35 anni torna nuovamente una cronometro a chiudere il Tour de France.

Si va da Monaco a Nizza dopo 35 km molto impegnativi; presenti sul percorso la salita di La Turbie ed il rinomato Col d'Èze. Le prime 5 posizioni in classifica generale appaiono ampiamente consolidate; ci sarà battaglia per la sesta piazza tra Carlos Rodriguez ed Adam Yates, divisi solamente da un secondo, e per quelle dalla sesta all'undicesima, con il nostro Ciccone che lotterà per chiudere nella top 10. Il primo a far segnare un tempo significativo è Lenny Martinez, mai in palla in questo Tour, che chiude in 48'24". Harold Tejada migliora il tempo del francese di 10 secondi issandosi in testa alla classifica parziale. Mentre Ciccone purtroppo disputa una pessima cronometro ed è costretto a salutare la top 10 a favore di un Buitrago portentoso, il canadese Derek Gee è scatenato e fa segnare il miglior tempo sia agli intertempi sia all'arrivo, poi superato da uno Jorgenson in grande crescita. I più attesi sono i primi 3. Un Vingegaard eccellente guadagna 19" su Evenepoel al primo intertempo e 26" al secondo; un Pogacar sempre più dilagante ne guadagna 7" sul danese al primo intertempo e 24" al secondo. Remco fa segnare il miglior tempo all'arrivo, migliorato di 11" da un Vingegaard formato XL. Pogacar, nonostante rallenti nel finale, abbassa il tempo del rivale di 1'02", andando a prendersi la sesta tappa (come al Giro). Visto l'orario di arrivo della cronometro ed impegni personali in serata, pubblichiamo qui il resoconto del Tour.

Tadej Pogacar conquista il suo terzo Tour de France e soprattutto, ben 26 anni dopo Marco Pantani, diventa l'ottavo corridore nella storia a centrare la doppietta Giro - Tour nello stesso anno (si aggiunge a Coppi, Anquetil, Merckx, Hinault, Roche, Indurain e appunto al Pirata). Questa edizione è stato un autentico monologo da parte del capitano della UAE; se fino ai Pirenei i giochi sembravano comunque aperti, da là in poi la sua superiorità è stata schiacciante e manifesta, complice un'incredibile crescita di condizione, a fronte di un Vingegaard meno brillante di prima per lo scarso fondo accumulato prima della Grande Boucle (di nuovo ottimi i suoi ultimi 2 giorni). Lo rivedremo ai Giochi e soprattutto al Mondiale, suo grande obiettivo per eguagliare Merckx e Roche.

Vingegaard chiude al secondo posto: si tratta di una sorta di miracolo sportivo, vista la preparazione ridotta. La sua combattività ed il suo orgoglio meritano un grande elogio.

Al terzo ecco un sorprendente Remco Evenepoel, a suo agio su ogni terreno.

Il belga si candida a diventare un altro protagonista dei grandi giri nei prossimi anni.

Il migliore italiano in classifica è Ciccone, undicesimo; nel naufragio della nostra spedizione, è stata l'unica luce. La maglia verde va a Girmay, la maglia a pois a Carapaz, la bianca ad Evenepoel, la classifica a squadre alla UAE, il premio di Super combattivo ancora a Carapaz. Si chiude così il Tour de France 2024.

0 commenti

Comentários


bottom of page