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Recensione Galaxy Book Flex: il ritorno dei portatili Samsung, in grande stile

Se c’è una cosa frustrante del nostro lavoro è quella di girare per fiere ed eventi assistendo, a volte, a presentazioni di prodotti fantastici che dalle nostre parti arrivano dopo troppo tempo o non giungono del tutto, un po’ la stessa sensazione che provammo mesi fa alla vista dei nuovi portatili Samsung e del Galaxy Book Flex. Per una volta i nostri desideri sono stati però esauditi, con un ritorno in grande stile sul mercato europeo – dopo anni di latitanza – che parte da tre macchine particolari e uniche, capaci di spingere da subito sull’acceleratore.

Il timing non potrebbe essere migliore, le vendite di smartphone stanno infatti scontentando praticamente tutti i principali produttori mentre i numeri fatti segnare dal comparto notebook rispecchiano le ritrovate necessità, palesate dall’emergenza. Riaprire questo capitolo, anche dalle nostre parti, sembra quindi la mossa giusta e farlo con il Galaxy Book Flex (che chiameremo solo “Flex” per comodità) non potrebbe essere più azzeccato.

Chiamarlo portatile è riduttivo, Samsung ha davvero messo insieme il suo know-how per creare qualcosa di ricercato, capace di fondere i benefici della S Pen con quelli di un convertibile, il tutto senza dimenticarsi nemmeno per un attimo del design e dell’attenzione per l’estetica.

DESIGN E MATERIALI PREMIUM

Prima di andare più nel dettaglio è importante puntualizzare una cosa: è un portatile di fascia alta, un terminale ricercato, completo ed elegante che può permettersi certe attenzioni perché costa di listino 1700 euro nella sua unica variante italiana. In questo caso non hanno quindi cercato di creare il notebook più potente, performante e capace di infrangere qualche record hardware, tutt’altro; sul Flex tutto è stato misurato per offrire quel mix di funzioni in un corpo esile, elegante.

Linee squadrate, piatte, precise e senza alcun azzardo, nella sua semplicità Flex riesce a dare subito l’idea di qualcosa di moderno e allo stesso tempo funzionale, completo. Chassis in alluminio con finitura opaca e colorazione Royal Blue che ricorda da molto vicino altre tonalità già usate dal produttore coreano, ma i bordi laterali sono argentati, quasi cromati. Non si è certo badato a spese per realizzare la scocca e si ha subito la sensazione di qualcosa di raffinato non appena lo si prende in mano, contando anche il fatto che nella versione da 13 pollici pesa soltanto 1,16 kg e vanta uno spessore di 12,9 millimetri.

Nonostante sia così minuto può contare su due cerniere che permettono di ribaltare completamente il pannello touch e sfruttare così il Flex sia in modalità stand sia tablet.Peccato solo che siano un po’ deboli, ci vuole infatti poco per far ruotare il display e questa cosa può risultare a tratti fastidiosa se spostiamo ad esempio il portatile e ce lo ritroviamo senza preavviso “piatto” a 180°. Ecco una delle poche critiche che possiamo muovere oggi a Samsung, sperando che nelle future versioni si possa contare su cerniere più salde e precise, anche perché il Flex è touch e toccando il display si muove sempre troppo. Bisogna anche sottolineare che il nostro è un “sample stampa” e potrebbe esser stato maltrattato più del normale, indagheremo su questi dettagli provando a metter le mani su altre unità.

A chiudere il cerchio c’è la S Pen, una copia carbone di quella utilizzata sugli ultimi Galaxy Note 10 posizionata sul lato destro ed estraibile con un click, elemento che potremmo anche definire come la classica ciliegina sulla torta e che vi racconto più nel dettaglio nel capitolo dedicato.IL PRIMO AL MONDO CON DISPLAY QLED: CHE LUCE! 

Il vantaggio di multinazionali come Samsung è di poter contare sulle proprie eccellenze maturate nei diversi comparti, facendole a tratti confluire su prodotti più esclusivi. In questo quadro rientra più di ogni altro il Flex, un portatile che schiaccia l’occhio agli smartphone e ruba invece dai TV la tecnologia QLED, impiegata per il display. Dettaglio non da poco, tanto che in questo preciso istante sto scrivendo da uno scomodo tavolino in balcone con una luce ambientale elevatissima e riesco a distinguere perfettamente tutto.

Il pannello vanta infatti una luminosità da record che tocca i 600nits, valore che nelle nostre rilevazioni abbiamo addirittura superato di poco (605nits per la precisione) nella modalità all’aperto. Normalmente si arriva al massimo poco sopra i 400nits, che sono già tanti, ma attivando questa opzione (basta la combinazione Fn + F10) si gode di un ulteriore boost – praticamente inedito sui portatili. Motivo per cui riesco tranquillamente a scrivere nonostante il sole estivo delle 15 sia tutto intorno a me.

La luminosità è talmente elevata che a tratti può addirittura diventare “un problema”; di sera, infatti, sono solito dare uno sguardo al PC prima di addormentarmi per controllare le ultime cose e, al buio completo, trovo che il livello minimo sia fin troppo elevato e tende a darmi fastidio. Tramite l’apposita sezione, all’interno della personalizzazione Samsung, è tuttavia possibile cambiare il profilo e adattarlo alle proprie esigenze, attivare l’HDR+, selezionare quello “Lettura” e tanto altro.

Il display codificato “BOE087A” non è stato tuttavia calibrato al meglio, dai rilevamenti si evincono colori molto saturi tendenti leggermente al verde (delta E 4,44) e scala dei grigi sopra la norma (delta E di 7). Ad equilibrare un volume colore ampio con copertura sRGB del 99,9% come promesso dalla casa produttrice. Naturalmente si tratta di un pannello touch, laminato, con cornici laterali e superiore sottilissime.LA S PEN: IL VALORE AGGIUNTO

Quante volte avete sentito parlare di produttività, riferita al mondo dei PC e dei notebook in particolare? Immagino infinite, peccato che spesso ci si limiti a ripetere gli slogan marketing delle aziende produttrici, senza motivare davvero certe valutazioni. Potremmo così dire che sul Flex il termine assume tutt’altro significato, perché porta su questa categoria di prodotto tutte le funzioni avanzate che abbiamo già visto per gli smartphone dell’ultima serie Note e qualcosa in più.

Una volta estratta la penna, ad esempio, si entra nel menù di “Air Command”, dove si trovano molte delle funzioni già discusse (e apprezzate) per gli smartphone: possiamo quindi creare una nota o leggerle, selezionare un’area sfruttando le tre opzioni “rettangolo”, “ovale” o “Animazione”. Quest’ultima è la mia preferita perché mi permette di creare in pochi secondi delle GIF a qualità alta o standard. Esattamente come sui Galaxy Note. Possiamo poi attivare la scrittura a schermo, banalmente uno screenshot che abilita alla scrittura e condivisione rapida; peccato che a differenza degli smartphone non ci sono subito certe app a disposizione, non ho quindi “Telegram Desktop” o “WhatsApp Web”, bensì OneNote, Posta, Skype, Samsung Flow e altre soluzioni meno conosciute. Basta comunque salvare i contenuti creati e poi condividerli tradizionalmente.

A chiudere troviamo i Messaggi Live e, soprattutto, la funzione “Show Window”; basta così collegare un monitor esterno tramite una delle due porte Thunderbolt 3 e passare alla modalità estendi per attivarla e decidere così quale porzione della propria homescreen mostrare e personalizzare tramite la penna. Immagino quanto possa esser utile in situazioni lavorative come riunioni, presentazioni e approfondimenti che richiedano questo tipo d’interazione.

La S Pen, poi, essendo quella “smart” già vista anche sul Galaxy Tab S6, è attiva e permette di sfruttare le cosiddette “Air Actions”, per avviare o fermare ad esempio una riproduzione, sfogliare una presentazione o una galleria fotografica, il tutto seguendo le classiche gestures e il tastino integrato nella penna.PRESTAZIONI 

Come detto la sua destinazione non è certo quella di una macchina da spingere ai limiti, a dimostrarlo anche la scelta di una piattaforma Intel Core i5-1035G4 di decima generazione (Ice Lake), un quad-core a 3,7GHz realizzato a 10 nm e di tutto rispetto, ma che non può certo impensierire i chip più pregiati. Poco importa, la potenza di calcolo è abbastanza per far girare tutto alla dovuta rapidità, con il limite naturale di software più complessi che richiedono una spinta del tutto diversa.

A supporto non c’è una scheda grafica dedicata bensì l’ottima Iris Plus G4 (48 EU) con clock massimo dinamico a 1.05GHz, leggermente meno performante della versione G7 (64 EU) e comparabile a grandi linee alla Radeon RX Vega 8 vista già su numerosi portatili AMD. Ciò significa poter giocare anche con qualche titolo un po’ più esigente ma senza pretendere troppo. Ad esempio mi sono dilettato con F1 2018 ma sono dovuto scendere a compromessi per raggiungere i 30fps, il che significa risoluzione HD e dettagli bassissimi.

BENCHMARK SAMSUNG GALAXY BOOK FLEX

Samsung ha optato per un chipset più conservativo e a prima vista ha fatto bene, perché inserire tutto in una macchina così piccola, sottile e leggera ha significato sacrificare il sistema di dissipazione. Intendiamoci, la ventola lavora e spinge bene fuori l’aria calda dalla feritoia principale che corre lateralmente tra le due cerniere, ma è altrettanto vero che sotto stress la CPU raggiunge rapidamente i 95°C, per poi stabilizzarsi attorno agli 80°C. Non certo pochissimi ma la nota positiva è che questo calore non viene trasmesso interamente sullo chassis, tanto che, con la camera termica, non siamo riusciti a registrare temperature più alte di 39,5°C sotto massimo stress.

CARATTERISTICHE TECNICHE GALAXY BOOK FLEX

  1. Sistema operativo: Windows 10 Home

  2. Dimensioni: 302,6 x 202,9 x 12,9 mm

  3. Peso: 1,16 Kg

  4. Display: FHD (1920×1080 pixel) QLED con touchscreen da 13,3″ e 600nits

  5. CPU: Intel Core i5-1035G4 1.10 GHz up to 3.70 GHz 6 MB L3 Cache (Ice Lake) a 10 nm

  6. Grafica: Intel Iris Plus G4 (48 EU)

  7. Memoria:

  8. 12GB di RAM LPDDR4x

  9. 512GB di storage (NVMe)

  10. Connettività: WiFi-6 (Gig+), 802.11 ax 2×2

  11. Fotocamera/microfono: 720p HD, Microfono Dual Array

  12. Audio: Altoparlanti stereo AKG con Smart Amp ( Max 5 W x 2 )

  13. Sicurezza: impronte digitali

  14. Accessori: S-Pen integrata

  15. Tastiera retroilluminata

  16. Batteria: 69,7 Wh

  17. Porte: 2x USB-CThunderbolt 3 | 1x USB-C | 1x Combinata UFS/MicroSD | 1x Cuffie/microfono

  18. Colore: Royal Blue

  19. Prezzo di listino: 1699€

Il grafico del nostro stress test

Tastiera quindi che non scalda ed esperienza del tutto positiva, è probabile che un Intel Core i7-10xxx di ultima generazione potesse risultare “eccessivo” per questa macchina, non a caso negli USA hanno pensato anche al modello da 15 pollici che da noi ancora non si vede. Tasti ampi, saldi e ben spaziati, la corsa è limitata dallo spessore così contenuto ma il feedback è ottimo, scrivere su questo Flex è un piacere. Mi è piaciuta molto la retroilluminazione perché concentrata sui soli tasti, tre livelli crescenti che creano il perfetto contrasto con il blu e niente luce perimetrale che ha volte inganna un po’ la vista. C’è anche spazio a sufficienza per i poggiapolsi e la struttura risulta rigida, senza alcuna flessione dello chassis alla pressione delle mani.

Da rivedere a mio avviso il comparto audio; i due speaker laterali da 5W non riescono infatti ad esprimere un suono particolarmente avvolgente, non si arriva banalmente in alto e questo potrebbe essere uno dei pochi altri limiti dovuti a questa costruzione ricercata. Potremmo definirlo quindi sufficiente ma non molto di più.AUTONOMIA BEN SOPRA LA MEDIA

Viste le dimensioni in gioco sono rimasto piacevolmente sorpreso di trovare una batteria da 69,7 Wh, capace di offrire un’autonomia superiore alle aspettative. Come detto non si tratta di una macchina particolarmente spinta, la gestione dei consumi è stata così ottimizzata per avere la giusta potenza e una durata sopra la media in tutti gli scenari in cui l’ho provato:

  1. Produttività (batteria migliorata) – web browsing (Edge) con circa 16-20 tab aperti, telegram Desktop, qualche video YouTube e connessione in WiFi pesano l’ 11% per ora

  2. Gaming (massime prestazioni) – 30 minuti di gioco a F1 2018, in HD a dettaglio basso hanno inciso per il 17% di consumo orario

  3. Streaming Netflix HD (risparmio batteria) – scenario più conservativo che ha comportato uno scarico dell’8% circa l’ora, con display al 50%

Caricabatterie in dotazione da 65W che può esser agganciato a qualsiasi delle tre porte USB-C. Sempre utili poi le funzioni aggiuntive che ormai ritroviamo anche con altri competitor come Lenovo e Dell, sto parlando del “Battery Life Extender +” capace di simulare la rimozione della batteria quando si è collegati tramite il cavo così da preservarla. E ancora la modalità “Batteria extra” che riduce la frequenza operativa per prolungare oltremodo la durata, con prestazioni che vengono chiaramente ridotte al minimo.

Ciliegina sulla torta la Wireless PowerShare, nome ricorrente sugli smartphone top di gamma Samsung che ritroviamo su Flex con epicentro nel TouchPad. Quest’ultimo è infatti in vetro, scorrevole e preciso come pochi e con la possibilità di ricaricare senza fili un qualsiasi dispositivo compatibile con lo standard WPC Qi, praticamente tutti i migliori smartphone della casa coreana e anche smartwatch, cuffie Galaxy Buds.

​Tutte funzioni facilmente accessibili tramite i Samsung Settings e le combinazioni di tasti funzione, una dettaglio non certo trascurabile rispetto ad altre macchine altrettanto complete ma spesso meno accessibili per vizi di forma o dashboard poco chiare.SOFTWARE COMPLETO E PERSONALIZZATO

Dopo averlo anticipato in più punti mi sembra giusto mettere l’accento sulla personalizzazione che Samsung ha portato su questo terminale: oltre alle tante funzioni dell’Air Command e le Air Actions, a tutte le possibilità che si hanno grazie alla S Pen, c’è anche altro. Nella barra delle applicazioni troviamo infatti i Samsung Settings, una sezione che permette di agire su alcuni dei comparti principali, come ad esempio la gestione dell’energia, la rete, lo schermo, l”audio, la penna e tanto altro.

Nulla di trascendentale, ma il solo fatto di aver semplificato tutto in una finestra che si integra perfettamente con il design di Windows 10 Home lo trovo un vantaggio; spesso ci troviamo infatti davanti a dashboard complesse e per questo poco sfruttate poi nel concreto. Combinando il tasto funzione ed F12 si attiva anche Quick Search, un motore di ricerca interno alternativo a quello Microsoft, da quel che ho visto risulta rapido e graficamente piacevole.

A chiudere il cerchio la possibilità d’interazione con gli smartphone Samsung che aumenta ulteriormente l’idea di ecosistema già citata più volte nel corso di questa prova, ma in questo caso bisogna segnalare un meccanismo di primo collegamento fin troppo macchinoso. Tanti passaggi, troppi, nell’era dei tag NFC si poteva certamente pensare a qualcosa di più smart e immediato.CONCLUSIONI

Samsung non ha mai smesso di realizzare portatili e noi, con la bava alla bocca, li abbiamo sempre raccontati negli scorsi anni, pur sapendo che dalle nostre parti non sarebbero mai arrivati. Non si arriva di certo ad un Galaxy Book Flex dal nulla, è evidente la volontà di osare e realizzare qualcosa di diverso, completo, flessibile e al contempo elegante. Questo è il notebook che apre davvero alla creatività e, grazie ad S Pen e ottimizzazione, anche ad altro; mettere in campo tutto questo e garantire un’autonomia così elevata non è una cosa da sottovalutare.

Non mancano come di consueto certi compromessi, d’altronde la perfezione è utopia, ma risulta difficile lamentarsi di una CPU Intel “solo” Core-i5 o di una dissipazione non proprio esaltante. Ciò che davvero importa è come gira, come siano gestite tutte queste funzioni messe a disposizioni e quanto duri un ciclo di utilizzo prima di dover ricorrere al caricabatterie, tre condizioni che Samsung è riuscita a mantenere alla grande.

Potremmo quindi affermare senza troppe remore che il Galaxy Book Flex è uno dei portatili più esclusivi in circolazione, peccato solo che manchi uno slot per la SIM card, un dettaglio che lo avrebbe davvero incoronato Re. Posizionamento alto, è per definizione un macchina destinata ad un pubblico esigente che può spender più della media e non si vuole accontentare del “solito” portatile Windows 10.

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