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Premio Croce 2024, a Le Nostre Notizie Cultura Giorgio Zanchini per presentare il suo libro in gara ''Esistono gli Italiani? Indagine su un’identità fragile'' INTERVISTA


Finalmente è arrivato marzo e finalmente è iniziato il nostro nuovo percorso con le interviste realizzate per Le Nostre Notizie Cultura in collaborazione con il Premio Croce che anche quest'anno seguiremo da vicino. Da oggi e per un po' di tempo, vi faremo compagnia assieme ai finalisti dell'edizione del 2024 del Premio Croce che risponderanno ad alcune domande che gli porremo.


Il primo ospite di questo appuntamento con la cultura è Giorgio Zanchini, giornalista e conduttore radiofonico. E' in gara al Premio Croce nella sezione di Letteratura Giornalistica con il suo libro ''Esistono gli Italiani? Indagine su un’identità fragile'' edito da Rai Libri. Ecco qui la sua intervista. Buona lettura!


Buongiorno Giorgio, grazie per aver accettato l’invito di Le Nostre Notizie per questa intervista realizzata in collaborazione con il Premio Croce 2024 di Pescasseroli. Prima di parlare del suo libro in gara nella sezione di letteratura giornalistica ‘’Esistono gli Italiani? Indagine su un’identità fragile’’, le vorrei chiedere, rifacendomi proprio al titolo del suo libro: esistono gli italiani? O pian piano il nostro popolo sta scomparendo?

Eh sì che esistono gli italiani, se non altro perché c'è una popolazione che abita da millenni questa penisola in mezzo al mediterraneo. Questa popolazione ha un'identità definita, definibile? E' esattamente il quesito cui cerco di rispondere nel saggio, e ho cercato di farlo concentrandomi soprattutto sulla storia e in parte sulla geografia e sulla genetica. Quanto al futuro degli italiani chissà, il calo demografico è evidente, però probabilmente ci salveranno gli immigrati.

Le faccio un quesito che molto spesso mi viene posto e che sento in giro sui social: ma tutti i migranti che arrivano oggi in Italia, non potrebbero, in futuro, sostituire il nostro popolo? O questo è un rischio calcolato della globalizzazione che porta i popoli a non avere più dei confini dove inizia e termina una nazionalità specifica?

Ecco, i migranti, e gli immigrati. A parte che più che di chi arriva qui da noi ci sarebbe da preoccuparsi delle centinaia di migliaia che non riusciamo a trattenere - e partono soprattutto dal sud -, non credo che ci sia alcun rischio di quella che qualche reazionario chiama sostituzione etnica. Il nostro è il Paese con la varietà genetica più alta d'Europa se non del mondo, siamo una piattaforma in mezzo al mare che ha conosciuto invasioni di ogni tipo, ci siamo mischiati con tutti, io credo che l'identità sia soprattutto un costrutto culturale, fatto di storia, lingua, costumi, non mi preoccuperei insomma. 

Per concludere la nostra intervista le chiedo di parlarci del suo libro in gara al Premio Croce 2024

Il mio è un saggio che cerca di fornire qualche coordinata su una questione sulla quale si sono interrogate le migliori intelligenze del nostro Paese, da secoli. Non ho ovviamente l'ardire, la presunzione di aggiungere il mio punto di vista, che non è tra l'altro quello di uno specialista, quello che ho cercato di fare è riassumere il dibattito sul tema dell'identità italiana e poi ascoltare gli studiosi, di varie discipline e varie aree politico-culturali, che si sono misurati con la questione. E le risposte mi pare siano state molto interessanti. 

Ringraziamo Giorgio Zanchini per averci concesso del suo tempo e gli auguriamo buona fortuna per il suo percorso al Premio Croce 2024. Presto altre interviste dai protagonisti di questa edizione del Premio!


Riproduzione riservata

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