Oggi 23 maggio, è stata la giornata della legalità, in ricordo anche della morte del magistrato Giovanni Falcone, morto proprio il 23 maggio del 1992. Era assieme a sua moglie Francesca Morvillo e la scorta quel giorno. All’uscita di Capaci, 700 chili di tritolo fecero saltare in aria la macchina blindata di Giovanni Falcone e le macchine della scorta. Il bilancio fu drammatico, 5 morti, fra cui anche la moglie e 3 uomini della scorta e 23 feriti. Con questo atto, la mafia, ha sfidato lo Stato, facendo perderlo per quella partita ma, non avevano vinto ancora tutto il ”campionato”. Più tardi, a luglio, anche il suo migliore collega morì: il magistrato Paolo Borsellino. Era di ritorno dalla abitazione di sua madre e, in via d’Amelio, venne fatto saltare in aria assieme a 5 agenti della sua scorta. Oltre a loro due, tanti altri hanno perso la vita per colpa della mafia: magistrati, attivisti… Fra alcuni, possiamo ricordare Peppino Impastato, fatto uccidere nel 1978, perchè, ogni giorno denunciava pubblicamente ciò che faceva la mafia. Quest’anno, a causa del coronavirus, non si sono tenute le manifestazioni per dire no alla mafia e per far sapere che lo stato, quindi tutti i cittadini italiani assieme alle istituzioni, sono contro questa forma di dittatura che ha rovinato la Sicilia e l’Italia intera! Ci dobbiamo tutti ricordare che le persone che sono morte per colpa della mafia, sono morte per noi, per farci avere un mondo migliore! Una cosa che ci dobbiamo tutti ricordare è: se combattiamo assieme, possiamo vincere sconfiggendo la mafia ma, dobbiamo essere tutti, perchè la mafia, non ha paura degli ignoranti, ma delle persone istruite e che conoscono i fatti!
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