Appunti Vari – Di Marco Venezia
Nelson Mandela, nato nell’Africa meridionale, da piccolo pensava che le sue libertà, le sue idee e tutto quello che voleva fare gli fosse possibile. Crescendo, però, capì che non era così. La sua libertà, quella dei suoi fratelli, sorelle e di tutti i neri in generale, non esisteva e, per questo, entrò a far parte dell’African National Congress. Poco dopo fu arrestato e passò 27 anni in carcere per le proteste pacifiche per avere pari diritti con i bianchi. Più andava avanti per la sua strada, più sentiva aumentare la sua sete di giustizia e di libertà per la sua gente. Lui si sentiva il peso delle catene che aveva il suo popolo. Lui sapeva che l’oppresso e l’oppressore erano schiavi insieme, perché chi priva della libertà gli altri è prigioniero dell’odio. Ci sono persone che adesso dicono che la battaglia dei neri è stata vinta, ma non è così secondo Mandela. Lui immagina che è su una montagna che sta scalando e che non finisce mai. A volte si ferma per guardare la strada fatta, ma riprende subito il suo cammino per arrivare in vetta e raggiungere l’obiettivo.
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