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LA «TAGLIOLA» PENDE SU DI NOI

Il Senato della Repubblica ha approvato quella che i giornalisti hanno soprannominato “tagliola” riferendosi ad un intervento di una senatrice che usava tale termine.

Il non passaggio agli articoli, in seduta segreta, è uno stop temporaneo di sei mesi del Ddl in attesa di una nuova stesura. È giusto o sbagliato? Partendo dal presupposto che nulla è giusto e niente è sbagliato, il Ddl Zan, per la sinistra, era una , mentre per la destra non rispondeva all’inasprimento di pene, ma solo all’uccisione delle libertà (legge liberticida). Per la componente sinistra, la legge avrebbe portato la salvaguardia delle minoranze LGBTQ+, mentre per la destra il problema non si pone dato che viene in aiuto la Legge Mancino e il Codice Penale.

Al di là delle opinioni politiche di ognuno, il dibattimento si è svolto con una carica emotiva e di tensione altissima, la destra e la sinistra, come loro solito, si sono battuti a colpi di insulti, a colpi di rinfacciate su cose dette la sera prima, su tanti temi che, di fatto, non presentavano tesi politiche “serie”, ma tesi “politichine” che miravano a smantellare la tesi avversaria. Che abbia vinto la destra non c’è da festeggiare, ma se avesse vinto la sinistra? Probabiente il testo sarebbe stato “congelato” e nessun emendamento sarebbe stato apposto, conoscendo oramai i metodi simili di entrambe le fazioni.

Soppesando il dibattito, forse si poteva fare di più , forse la sinistra poteva mettere più forte i piedi in terra. È andata così, bisogna accettare tutto.

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