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Il capolavoro di Rembrandt che ritorna alla sua grandezza

E’ molto importante occuparsi della tutela dei beni culturali perché rappresentano un forte stimolo per riflettere sulla nostra cultura e una continua sfida per lo sviluppo civile.

E’ fondamentale la loro tutela perché negli anni sono sempre più frequenti atti di vandalismo. Il motivo che spinge a tanto odio verso le opere d’arte spesso è puro teppismo mentre altre volte si tratta di azioni di squilibrati e artisti falliti che riversano la loro rabbia e insoddisfazione sui capolavori più belli al mondo.

Nel caso della Ronda di notte di Rembrandt sono stati in totale 25 i restauri a cui si è sottoposta l’opera, uno in particolare nel 1975, quando un individuo in preda a un raptus colpì la tela causando in totale 13 squarci, alcuni dei quali lunghi addirittura fino a 80 centimetri.

L’ultimo restauro è iniziato poco meno di due anni fa con lo scopo di riportare alla luce le reali grandezze del dipinto: infatti nel 1715 la tela fu brutalmente tagliata ai quattro lati per adattarla alla nuova sede, un piccolo spazio tra due porte nella sala del consiglio di guerra del municipio di Amsterdam. La pratica era diventata abituale per tele come quelle di Rembrandt che non si adattavano per la loro dimensione allo spazio circostante.

Le strisce di tela asportate non furono mai ritrovate e a causa del ritaglio il dipinto è cambiato rispetto all’originale: mentre il punto di fuga prima era leggermente spostato a destra per volere dell’artista nella tela tagliata è perfettamente al centro, rendendo il capitano Frans Banninck Cocq e il Tenente Willem van Ruytenburch i protagonisti principali.

Il restauro, chiamato “Operation Night Watch” (Operazione Ronda di notte) è stato reso possibile grazie a una copia del dipinto originale, senza tagli, attribuita a Gerrit Lundens e all’intelligenza artificiale.

Quest’ultima è stata lo strumento chiave che ha permesso di superare diversi problemi stilistici e strutturali per la riproduzione delle strisce mancanti: il dipinto di Lundens è diverso da quello di Rembrandt non solo nello stile ma anche nella grandezza e dal punto di vista prospettico, infatti l’artista era seduto in un angolo mentre replicava il quadro.

L’intelligenza artificiale ha studiato sia il dipinto originale sia la copia di Lundens, individuando più di 10mila dettagli in comune. Eseguito milioni di volte, l’intelligenza artificiale ha affinato le sue abilità nel dipingere come Rembrandt riportando alla luce un dipinto rimasto incompleto per quasi 300 anni.

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