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I Castelli della provincia di Salerno – Parte IV

Ben ritrovati e ben ritrovate in questo quarto articolo della nuova serie sui ”Castelli della provincia di Salerno” a cura di Gioacchino Savarese che ringraziamo per questi racconti veramente affascinanti. Ma ora non perdiamoci in chiacchiere: vi lascio in compagnia del vostro ”tour”! Vi auguro una buona lettura.

…Il “tour” tra le torri a picco sul mare più belle e suggestive della provincia di Salerno si conclude nella bellissima e storica Amalfi. Qui è presente una torre di notevole importanza strategica. Parliamo della Torre Saracena, chiamata in passato Torre di San Francesco.

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Fu eretta nel 1540, in epoca vicereale, per difendere Amalfi dalle incursioni dei saraceni e dei pirati. La sua posizione è militarmente strategica, infatti permetteva di tenere sotto controllo un’ampia area di mare. Oltre alla difesa di Amalfi, questa torre serviva anche a proteggere il vicino Antico Convento, costruito nel 1222 sotto ordine di San Francesco in persona. Ad Amalfi è presente anche un bellissimo Duomo, voluto dal doge Mansone III e costruito nel X secolo d.C. durante la fondazione della Repubblica Marinara di Amalfi. È caratterizzato da una scala, indubbiamente maestosa, formata da 57 gradini, ha uno stile arabo-siciliano, è dedicato a Sant’Andrea (patrono della città), mentre la facciata è formata da ceramica maiolica, ovvero creata e dipinta a mano; il Duomo di Amalfi ricorda vagamente la Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze. La Torre Saracena (ora diventata parte integrante di un albergo e di un ristorante), l’Antico Convento francescano, il Duomo e tante altre bellezze (come fontane, altre chiese e aree naturali) rendono Amalfi una delle più belle città in Italia, ricca di storia, arte e cultura, dove mare, brezza marina, odori di agrumi e roccia si fondono dando vita a spettacoli naturali di ineguagliabile bellezza. Non è un caso che molti miliardari e personaggi famosi visitino Amalfi. Ovviamente nell’intera provincia di Salerno ci sono tante altre torri a picco sul mare, in una quantità immensa, ma quelle descritte finora sono quelle più suggestive. Fin qui abbiamo parlato quindi dei castelli e torri presenti nella città di Salerno oppure a picco sul mare; del resto il mare è una delle caratteristiche principali di questa provincia. Ma data la sua importanza strategica, la provincia di Salerno poteva farsi mancare castelli nell’entroterra? La rispota è no. Infatti ne sono presenti molti, ma quelli più importanti si concentrano nell’agro nocerino sarnese. Infatti uno dei castelli più storici ed importanti si trova a Nocera Inferiore. Nocera Inferiore è una delle città campane più ricche di storia, e questa storia si concentra al Palazzo Fienga, situato sulla Collina del Parco.

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Inizialmente questo palazzo fu costruito nel 1800 circa dalla famiglia nobile De Guidobaldi di Nereto, che erano baroni di Sant’Egidio. I primi proprietari (in particolare il barone Francesco De Guidobaldi) costruirono anche, nel 1850, una cappella con cupola, dedicata a “Nostra Signora di Mater Domini”. Successivamente il palazzo passò alla famiglia Fienga che ultimò la costruzione di questo vero e proprio tesoro agli inizi del 1900. Il parco Fienga ha una pianta rettangolare, si innalza su due livelli e possiede due ampi cortili. Con il tutto che forma un palazzo nobiliare dall’invidiabile bellezza. Inoltre la famiglia Fienga era nota per la sua grande passione per il collezionismo, non a caso in passato al Palazzo Fienga sono stati portati all’incirca 3000 reperti di epoca romana, ora conservati in un altro luogo di Nocera Inferiore. Per questa caratteristica, al Palazzo Fienga è presente un teatro interattivo a tema archeologico. Fin qui può sembrare che Palazzo Fienga sia la struttura di maggior valore storico della Collina del Parco, ma non è così. Infatti, Palazzo Fienga ingloba un’altra struttura già preesistente su tale collina: il famoso Castello del Parco. Fu eretto circa nel X secolo d.C. in epoca normanna. La sua struttura è trapezoidale. Fu un castello molto importante, anche se relativamente semplice all’epoca, per il sistema difensivo dei Longobardi di Salerno contro le incursioni dei bizantini di Napoli. Durante il periodo longobardo il Castello del Parco era protetto da tre cinte murarie; la prima si trovava attorno al castello, la seconda era situata al centro della collina come forma di difesa intermedia e la terza era posta alle pendici della collina; dove ora sorgono i rioni di Piedimonte (caratterizzato da un bellissimo, grande ed importante crocefisso seicentesco) e di Pietraccetta. Purtroppo nel 1138 questo il castello subì ingenti danni dall’assedio di Ruggero II; danneggiando anche il borgo sottostante. In seguito passò, in epoca federiciana, alla famiglia Filangieri, che ripristinò il castello e costruì anche un ulteriore recinto di difesa. Durante questa epoca il castello fu usato anche come prigione. Successivamente passò a Carlo I d’Angiò, in epoca angioina, e in tale periodo il Castello del Parco venne ampliato e rinforzato. Passò poi a Carlo Martello, un amico di Dante Alighieri (infatti il sommo poeta venne anche ospitato in questo castello). Sempre nel Castello del Parco nacque san Ludovico d’Angiò. La struttura fu poi posseduta da Niccolò Acciaiuoli che nel 1362 ospitò un altro grande scrittore, Giovanni Boccaccio. In questi anni del 1300 il castello fu usato anche da Papa Urbano VI come rifugio durante la guerra per la successione di Giovanna I, quest’ultima fu prigioniera nel castello dal 1381 al 1382, ma morì quello stesso anno nel Castello di Muro Lucano. Dopo il periodo aragonese il castello fu pian piano abbandonato. L’ultimo proprietario noto è il primo duca di Nocera chiamato Tiberio Carafa, che nel 1521 usò per qualche tempo questo castello come residenza e trasformò la collina in un parco per cacciare i cervi, da questo deriva il nome di Collina del Parco. Col passare degli anni però il castello fu abbandonato ed “aggiornato” poi soltanto per la costruzione del Palazzo Fienga. Del castello rimangono ormai solamente i ruderi e la torre Normanna, rimasta intatta; in questi ruderi sono visibili alcuni affreschi di antiche chiese facenti parte della struttura. Dalla sommità del Palazzo Fienga si può osservare un panorama mozzafiato che comprende tutta la zona dell’agro nocerino sarnese, il Vesuvio, Napoli e il golfo di Napoli col relativo mare ed isole.

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