google.com, pub-8172063191489395, DIRECT, f08c47fec0942fa0
top of page

Hayao Miyazaki, 80 di magia animata

Oggi,5 Gennaio 2021, uno dei caposaldi del cinema d’animazione compie 80 anni, stiamo ovviamente parlando del maestro Hayao Miyazaki.

È facile immaginare Hayao Miyazaki mentre lavora nel suo studio anche il 5 gennaio, giorno del suo 80esimo compleanno. Schivo e abitudinario, il maestro dell’animazione giapponese ha affrontato la pandemia senza smettere mai di disegnare, lavorando sul nuovo film How do you guys live, e a suo modo è stato vicino ai fan di tutto il mondo regalando magia e sorprese. L’ultima è stata pochi giorni fa l’apertura di un profilo Twitter dello Studio Ghibli per tenere aggiornati i fan, avviato con gli auguri di un felice anno nuovo accompagnati da una vignetta disegnata dallo stesso Miyazaki dedicata al 2021, anno del bue in Giappone.

Un’altra novità era stata l’apertura, a metà aprile, del canale YouTube del Museo Ghibli, che ha pubblicato inizialmente video con visite virtuali nelle sale deserte, poi le immagini delle attività svolte all’interno della struttura chiusa al pubblico, gli incontri organizzativi, i lavori di manutenzione, brevi interventi di Toshio Suzuki, animatore, produttore e fondatore con Miyazaki dello Studio d’animazione (che ha anche dedicato ai bambini di Nagoya, sua città d’origine, un video tutorial su come disegnare Totoro, diventato virale). La sorpresa è arrivata a metà ottobre quando in un video è apparso lo stesso Miyazaki con indosso il suo grembiule di lavoro: durante una pausa nella caffetteria del museo, tra un panino e un caffè ha disegnato il nuovo logo del locale.

di Arianna Finos03 Gennaio 2021

Una concessione rara da parte del maestro che da decenni comunica con il mondo attraverso le sue creazioni originali e ricche di fantasia, piccoli eroi ed eroine che affrontano con coraggio ostilità e catastrofi, fiabe ecologiche in un mondo dove incombe perennemente la minaccia della guerra e della distruzione ambientale. “Protagonisti nel mio cinema sono sempre stati i paladini dell’utopia” ha detto il regista nell’estate del 2013, “esseri che in ogni situazione lottano per la pace, per l’armonia nel mondo. I creatori di storie per bambini, nella maggior parte dei casi, stabiliscono argini definitivi tra bene e male. Io no. Creo andirivieni, dove ciascun personaggio è una pedina che deve scegliere da che parte stare”.

Totoro, Ponyo, Porco Rosso & Co.: i capolavori dello studio Ghibli su Netflix

Miyazaki è nato durante la Seconda Guerra mondiale, testimone dei bombardamenti su Tokyo e poi della tragedia di Hiroshima e Nagasaki che hanno influito profondamente sulla sua opera. “Sono nato nel 1941” ha raccontato in una delle rare interviste. “Ero troppo piccolo per capire. Ricordo la nostra fuga da casa, a Utsunomiya, un centinaio di chilometri a nord di Tokyo, la notte in cui è stata bombardata: ho visto i miei ammucchiare di corsa pentole e vestiti in una carriola mentre mio padre mi caricava sulla schiena. Ma per me, allora, è stata la festa del cielo: non ero impaurito, ma stupito, incantato, davanti a quella notte improvvisamente spalancata dalle luci. Un’impressione visiva fortissima, che conservo ancora”.

Il regno dei sogni e della follia: nello studio Ghibli con il maestro Miyazaki – Anteprima

Dopo una laurea in Scienze politiche si dedica all’animazione e entra a far parte della Toei Animation Company, dove comincia a lavorare, spesso in collaborazione con il suo mentore Isao Takata comparso nel 2018. In quel periodo dirige la serie animata The future boy Conan (Conan, il ragazzo del futuro) nel 1978 e, tra i lungometraggi, The Castle of Cagliostro (Lupin III: il castello di Cagliostro) nel 1979. Agli inizi degli anni 80 va a Los Angeles per studiare animazione presso i Walt Disney Studios e, tornato a Tokyo, il 15 giugno 1985 fonda insieme a Takahata e Toshio Suzuki lo Studio Ghibli. Il nome viene da un bimotore italiano degli anni 30, il Caproni Ca.309 Ghibli, scelto da Miyazaki, appassionato di volo (il padre era un ingegnere aeronautico).

Isole, castelli e macchine volanti: il cinema di Miyazaki

Lo Studio Ghibli, che nel ’91 ha adottato come logo il profilo di un grande Totoro con uno più piccolo sulla testa, è composto da tre edifici, un asilo per i figli dei dipendenti e un Museo che ha un nome italiano, Museo d’arte Ghibli, e il negozio di souvenir si chiama Mamma aiuto!, dal nome, anche questo italiano nella versione originale, di una delle bande di pirati in Porco Rosso, ma anche un omaggio a un altro idrovolante italiano, il Cant Z.501, realizzato nella prima metà degli anni Trenta ma considerato superato durante la Seconda guerra mondiale e per questo soprannominato Mammaiuto.

‘Il mio vicino Totoro’, compie 30 anni il film di Miyazaki

È lo stesso Miyazaki a dettare le linee guida dello Studio: fare tutti i disegni e gli sfondi a mano e solo in seguito trasferirli al computer dove ogni disegno viene dipinto e colorato digitalmente. Per produrre il movimento finale, le animazioni colorate e gli sfondi sono poi montati al computer fotogramma per fotogramma. L’intero film viene infine riversato sul supporto per la proiezione. Il primo titolo targato Ghibli è Laputa, una fiaba ispirata da I viaggi di Gulliver di Swift , L’isola del tesoro di Stevenson e i romanzi fantasiosi di Jules Verne. Miyazaki ha poi diretto Il mio vicino Totoro (1988, uscito in Italia nel 2009), Kiki – Consegne a domicilio (1989), Porco Rosso (1992) ambientato in Italia, La principessa Mononoke (1997). Nel 2001 con La città incantata (Spirited away) batte ogni record ai boxoffice giapponesi e ottiene prestigiosi riconoscimenti internazionali, compreso l’Orso d’oro a Berlino e l’Oscar per il miglior film d’animazione. Poi Il castello errante di Howl (2004) presentato alla Mostra di Venezia che l’ha poi premiato con il Leone d’oro alla carriera, Ponyo sulla scogliera (2008) e Si alza il vento (2013), anche questo presentato alla Mostra di Venezia e annunciato come il suo ultimo lungometraggio. Nel 2014 l’Academy gli ha conferito l’Oscar onorario.

Miyazaki annuncia: “Si alza il vento” è il mio ultimo film

Sono passati quasi otto anni dal suo ultimo film ma da allora non ha smesso di disegnare, e soprattutto all’età di 74 anni ha affrontato il complicato mondo della computer grafica realizzando un corto, senza perdere lo stile rigoroso che contraddistingue i suoi personaggi, le sue storie e i suoi film. Un passaggio epocale tanto che dagli schizzi a matita ai primi approcci con il mouse, il lavoro creativo su Boro il bruco è stato raccontato in uno speciale andato in onda sul canale giapponese Nhk. Hayao si era stufato di occuparsi solo del Museo Ghibli. Aveva bisogno di smanettare su cose nuove”, aveva detto il figlio Goro, anch’egli regista, a proposito della decisione del padre di esplorare il digitale per il corto di dieci minuti destinato alla proiezione interna del Museo Ghibli.

‘Never ending man’ – clip: Miyazaki, Boro e la computer grafica

Nel 2016 uno straordinario concerto ha celebrato i 75 anni del regista e i 25 dello Studio Ghibli. Sul podio Joe Hisaishi che ha eseguito le musiche e le canzoni composte per tutti i suoi film da Nausicaa a Si alza il vento. Pochi anni prima Miyazaki aveva raccontato la sua nuova quotidianità. “Finché potrò guidare la mia 2 Cv continuerò ad andare regolarmente ogni giorno agli Studi Ghibli” aveva detto parlando dei suoi impegni. “Ho in progetto vari corti. Mi sono liberato del cappio dei lungometraggi. E ho ridotto i miei orari: un quarto d’ora più tardi al mattino, mezz’ora prima la sera. Ho più tempo a disposizione per le escursioni in montagna o per stare in casa con mia moglie. Posso persino godermi in tv i Simpson che prendono in giro i miei fantasmi”. E aveva concluso con un pensiero sulla catastrofe avvenuta pochi anni prima. “Spesso torno a Fukushima, dove osservo con quale forza e dolcezza silenziosa la natura, in assenza dell’uomo, riconquista i suoi diritti. Il primo segnale è l’erba, la sua tenerezza, il suo delicato muoversi nel vento. Finché potrò maneggiare un pennello o un pastello, non mancherà mai nei miei fogli l’erba nel vento”.

Netflix: i primi sette film dello Studio Ghibli sono disponibili

Video sulla filmografia dell’ autore dal canale youtube “151eg”



0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

コメント


bottom of page