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Gli USA potrebbero bloccare l’invio di chip in Cina


I rapporti tra Stati Uniti e Cina continuano ad essere piuttosto tesi e di certo la competitività tra i due Paesi nel settore della tecnologia non aiuta a rendere il clima più sereno.


E così, con l’intento di mantenere il predominio nel campo dell’intelligenza artificiale e ridurre le preoccupazioni relative a potenziali applicazioni militari, gli Stati Uniti stanno considerando di implementare nuove restrizioni all’esportazione di chip AI in Cina.


Nuove limitazioni per l’esportazione dei chip

Stando a quanto si apprende, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha deciso di interrompere le spedizioni di chip prodotti da NVIDIA e altre aziende ai clienti in Cina già a luglio. In particolare, tra le aziende che non potranno più spedire chip in Cina vi sono anche AMD e Micron e come effetto immediato della notizia le azioni dei colossi della tecnologia interessati hanno immediatamente subito dei ribassi. Alla base del nuovo provvedimento delle autorità statunitensi vi sono i notevoli progressi compiuti dalla Cina nel settore dell’intelligenza artificiale, con le inevitabili conseguenti implicazioni in ambito di sicurezza nazionale. In sostanza, limitando l’esportazione di chip, gli Stati Uniti sperano di riuscire a rallentare i programmi cinesi e impedire a Pechino di sfruttare la tecnologia IA per scopi militari. Ancora una volta, tuttavia, a pagare le conseguenze (sia in termini di ricavi che di difficoltà produttive) per i rapporti tesi tra Stati Uniti e Cina sono le aziende tecnologiche, che si trovano costrette ad aggirare le limitazioni via via imposte per bloccare i progressi del Paese rivale.


E dato che le preoccupazioni geopolitiche persistono, le aziende che operano nel settore della tecnologia mobile sono impegnate in un costante lavoro di monitoraggio degli sviluppi della situazione, in modo da essere in grado di affrontare eventuali interruzioni nella catena di approvvigionamento globale.


Fonte: Reuters.com


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