Attualmente l’Etiopia si trova in un forte momento di crisi. Nella regione si contano ormai migliaia di morti. Tutto questo a causa dei continui conflitti tra i militari e i ribelli del Tigray. Ma che cosa è successo?
Lo scontro tra i due è iniziato circa 10 mesi fa, dopo i continui contrasti tra il Primo Ministro Aiby Ahmed e i leader del TPLF (“Tigray People’s Liberation Front”: rappresentano il principale partito politico della regione del Tigray in Etiopia). La situazione è iniziata a degenerare, dopo che il primo ministro ha inviato le sue truppe per invadere la regione del Tigray dopo l’accusa da parte del governo che incolpava il TPLF di essersi impossessati di alcuni basi militari. Il governo, infatti, ha dipinto il TPLF come un gruppo terroristico che ha preso potere nel Tigray in modo non regolare. Ma questo non è vero in quanto il TPLF è riconosciuto come il vero governo della regione. Da allora la disputa tra i due è cominciata.
Questa domenica le forze “ribelli” hanno comunicato che sono morti più di 3,073 uomini del governo, mentre quest’ultimo ha affermato invece che sono stati uccisi più di 5,600 uomini “nemici”.
Per quanto concerne la guerra, lo scorso giugno il TPLF ha ripreso territorio nella loro regione. In seguito sono riusciti anche ad espandersi raggiungendo anche le altre due regioni confinanti con il Tigray ovvero Amhara e Afar. Nelle ultime settimane però si è visto una ripresa da parte delle forze militari di alcune zone strategiche.
L’appello dell’ONU va soprattutto ai civili che purtroppo stanno letteralmente morendo di fame. Da quando il conflitto tra il governo e il TPLF è iniziato, le forze militari hanno bloccato ogni tipo di aiuto verso la regione del Tigray. Questa catena di eventi purtroppo sta facendo vivere ai civili, una tra le più gravi carestie dell’ultimo decennio.
Fonte: BBC news
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