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Deep e Dark Web: i pericoli della rete

Esiste una parte di Internet che non è normalmente accessibile e visibile. Si tratta del “Deep Web”, una parte del web non raggiungibile dai classici motori di ricerca che contiene il “Dark Web”, in cui prendono forma attività illegali e criminali.

L’internet di superficie, a cui accediamo tutti i giorni tramite i nostri laptop o smartphone, è la parte della rete che viene mappata dai motori di ricerca come per esempio Google. Ma questa è una piccola parte della rete. Sotto la superficie visibile, esiste quella parte di rete non indicizzata, raggiungibile attraverso specifici software e configurazioni che rendono anonima la connessione, dove finisce di tutto.

Ma solo una piccola porzione del web non indicizzato costituisce il Dark Web. Gran parte del Deep Web, infatti, non ha niente di malevolo. Anzi, viene spesso usato ad esempio dalle persone che vivono sotto regimi totalitari e che non hanno libero accesso alla rete. Tor è il sistema più diffuso per accedere al Deep Web, utilizzato da 2,8 milioni di persone al giorno, soprattutto in quei Paesi in cui l’accesso alla rete è molto ristretto.

Sotto la superficie della rete, però esiste anche un mondo denso di attività illegali. Il Dark Web è proprio quella parte della rete dove sono attivi mercati ed attività criminali. I dark market sono una sorte di siti di e-commerce illegali in cui si trova di tutto, dalle droghe alle armi, fino a documenti falsi, dati personali rubati, credenziali bancarie e aziendali.

Tra i principali dark market, di recente in Italia è stato scoperto e smantellato un Dark Market do nome “Berlusconi Market”, nato nel 2017, di cui lo scorso novembre è stato arrestato il gestore. Gli altri grandi mercati smantellati in passato sono: “Silk Road”, chiuso nel 2013, e “Alpha Market”, bloccato nel 2017.

La capacità di mantenere in anonimato queste attività e di rimbalzare da un server all’altro rendono le indagini delle forze dell’ordine sempre più difficili e complesse…

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